Il tasso di cambio euro/dollaro è sceso ieri fino a 1,2834, toccando il minimo più basso delle ultime due settimane. La quotazione di euro/dollaro è al momento 1,2885. Il clima che si respira sui mercati non è favorevole alla valuta unica europea, che negli ultimi giorni è stata bersagliato dalle vendite a causa dei timori degli investitori per la crisi del debito spagnolo. Il ritorno del sentiment di risk aversion ha influito molto sull’andamento del cambio, nonostante le aspettative di deprezzamento del dollaro americano dopo l’annuncio del QE3 della FED.
Dai top di periodo di 1,3170 toccati dieci giorni fa, il cambio euro/dollaro ha perso il 2,6%. All’inizio si pensava semplicemente a prese di beneficio degli investitori dopo la lunga cavalcata al rialzo iniziata il 24 luglio scorso da 1,2040. In meno di due mesi la quotazione di euro/dollaro era aumentata del 9,4% circa, per cui era probabile un ritracciamento dei prezzi.
Tuttavia, il ritorno del clima di risk off per la grave crisi della Spagna ha messo nuovamente in dubbio la tenuta dell’euro. Da un punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro ha raggiunto un’area di supporto importante tra 1,2850 e 1,2830, raggiungendo anche il supporto dinamico della EMA20 giornaliera. Da questi livelli potrebbe esserci un rimbalzo tecnico, anche se non va escluso un ritracciamento dei prezzi verso il prossimo supporto fondamentale di area 1,2750.
Intanto, la banca d’affari britannica Barclays ha alzato le stime sul cambio euro/dollaro. Barclays ritiene che il cambio possa salire fino a 1,35 a fine 2012, in quanto è atteso un deciso deprezzamento del biglietto verde sulla scia del recente annuncio della FED di lanciare un terzo round di allentamento monetario. Alzate anche le stime per il prossimo anno.