Il tasso di cambio euro/dollaro continua a mostrare segnali di ripresa, dopo che ieri i prezzi erano scesi sui minimi più bassi degli ultimi 20 giorni a 1,2803. La tenuta del supporto giornaliero di area 1,28 sta consentendo al cambio di provare un rimbalzo importante e attualmente la quotazione di euro/dollaro è a 1,2915. A spingere al rialzo il cambio sono le minori preoccupazioni sul debito spagnolo, dopo l’annuncio della finanziaria da 40 miliardi di euro del governo Rajoy e dopo i risultati degli stress test sulle banche iberiche.
Inoltre, secondo indiscrezioni di stampa, la Spagna chiederà formalmente gli aiuti finanziari all’Unione europea nel prossimo week-end. Ora pende solo la spada di damocle di Moody’s, che a breve dovrebbe annunciare l’esito della revisione del rating sul paese iberico. L’eventuale bocciatura da parte dell’agenzia di rating spingerebbe il giudizio sul merito di credito sul debito sovrano spagnolo al livello “junk”, ovvero spazzatura (speculative grade).
Il cambio euro/dollaro ha approfittato del buon dato di ieri dell’indice Ism manifatturiero americano, che è salito sopra la soglia critica di 50 battendo le stime degli analisti. In questo modo il clima di “risk on” sui mercati si è rafforzato e ha spinto il cambio euro/dollaro fino in area 1,2940. A questo punto il proseguimento del bullish trend dovrebbe essere possibile solo in caso di breakout deciso di area 1,2940-50.
Se il breakout dovesse concretizzarsi, il cambio euro/dollaro dovrebbe salire fino in area 1,30 e provare a consolidare oltre questo livello per provare poi l’allungo decisivo verso i top di periodo di area 1,3170. Secondo molti broker e banche d’affari, il cambio euro/dollaro dovrebbe chiudere il 2012 sopra 1,30 a causa della svalutazione generalizzataa del biglietto verde a seguito del QE3 della FED.