Il tasso di cambio euro/dollaro ha vissuto ieri una seduta caratterizzata da forti realizzi dopo il rally degli ultimi giorni. Gli investitori istituzionali restano posizionati al rialzo sulla moneta unica europea, soprattutto dopo la decisione della Federal Reserve di lanciare il terzo piano di quantitative easing (QE3). Due giorni fa il cambio aveva toccato un nuovo massimo a quattro mesi, salendo fino in area 1,3170. Tuttavia, qui ha incontrato l’opposizione dei venditori ed è partita una fase di correzione.
Ieri la quotazione di euro/dollaro è scesa fino a poco sotto 1,3030, sulla scia dei ribassi dei listini del vecchio continente. Il trend rialzista di breve periodo resta però ancora solido e c’è la possibilità che il cambio possa nuovamente salire con decisione puntando subito verso 1,32 e successivamente verso 1,3350 – 1,34. Nel brevissimo periodo potremmo ancora assistere ad una fase interlocutoria, senza movimenti di grande rilievo.
La ripartenza al rialzo dovrebbe avvenire con il ritorno deciso sopra 1,31. Tuttavia, l’approfondimento ribassista potrebbe anche proseguire nel caso in cui il supporto di 1,3030 non dovesse tenere. I prezzi potrebbero scendere fino in area 1,30 – 1,2980. Su questi livelli i grandi compratori potrebbero trovare maggiore appeal per accumulare nuove posizioni long con un vantaggioso rapporto rischio/rendimento.
Lo scenario più negativo è rappresentato, invece, dalla perdita del supporto di 1,2980. L’eventuale chiusura daily sotto questo livello potrebbe portare la quotazione di euro/dollaro fino al successivo supporto di area 1,2850 senza però intaccare il trend rialzista di breve periodo iniziato dai minimi di area 1,2040 lo scorso 24 luglio.