La nuova ottava sui mercati finanziari si è aperta in leggero rialzo per il tasso di cambio euro/dollaro, che a pochi minuti dall’apertura delle contrattazioni sui listini azionari europei mostra una quotazione di 1,2755. Sul finire della scorsa settimana il cambio è stato interessato da un deciso aumento della volatilità. In particolare, dopo le decise vendite a partire dalla resistenza di 1,28 – che avevano riportato il cambio a 1,2690 – è avvenuto un nuovo rimbalzo sui rumors di un probabile accordo sul fiscal cliff negli Stati Uniti.
Il sentiment degli investitori resta ancora incerto. Pesa molto la debolezza dell’economia europea, che ha chiuso il terzo trimestre in recessione mentre le aspettative per i prossimi mesi non sono molto incoraggianti. Il rischio è che le apsettative di recessione, abbinate a un indebitamento ancora su livelli eccessivi, possa far ripiombare la zona euro nella morsa della speculazione. Il cambio euro/dollaro continua a mostrare un quadro tecnico molto debole, nonostante il recente rimbalzo.
Dai minimi di periodo di 1,2661 il cambio è riuscito a spingersi fino in area 1,28, ma su questi livelli i venditori hanno messo in campo una forte pressione ribassista che ha riportato momentaneamente la quotazione sotto 1,27. Ora siamo in area 1,2750 e su base intraday, grafico a 60 minuti, si è formata un’interessante congestione tra 1,2773 e 1,2750.
In caso di breakout deciso di uno dei due estremi della congestione, è giusto attendersi un movimento direzionale di breve periodo. Se al rialzo, i prezzi dovrebbe ritestare area 1,28 per provare un allungo almeno fino a 1,2830. Se al ribasso, il cambio potrebbe tornare a 1,2690 prima e 1,2660 poi.