Il pil americano viene stimato in aumento per l’anno in corso, ma a un ritmo molto lento sotto il 2%. Bernanke ha dichiarato che saranno fatto tutto il necessario per evitare la deflazione, ma per ora non sono state prese decisioni su come intervenire. Tuttavia, gli analisti finanziari ora si aspettano che nel giro di 4-5 mesi la Fed possa varare il tanto atteso QE3, ovvero il terzo round del programma di iniezione di liquidità sui mercati.
Ieri il cambio euro/dollaro ha reagito in modo violento alle parole di Bernanke. All’inizio i prezzi sono crollati da area 1,23 fino in area 1,2180, poi c’è stato un recupero e le quotazioni sono tornate nuovamente in area 1,23. Attualmente i prezzi si stanno muovendo tra 1,23 e 1,2270, ma la sensazione è che i movimenti erratici del cambio possano ancora prroseguire nel corso della seduta odierna.
Da un punto di vista tecnico, il tasso di cambio euro/dollaro potrebbe salire ancora nel giro di 2-3 giorni con target a 1,24 – 1,2450 ma solo in caso di breakout esplosivo della resistenza di 1,2330. Di converso, l’eventuale discesa decisa sotto 1,2250, potrebbe far tornare il clima di negatività con primo target compreso tra 1,2180 e 1,2150.