La moneta unica europea, considerando anche il recente taglio dei tassi della BCE allo 0,75%, resta tra le meno appetibili sul panorama valutario e lo stesso cambio euro/dollaro potrebbe stabilizzarsi tra 1,25 e 1,20 nei prossimi tre mesi. Ad agosto, se le condizioni attuali di “risk on” dovessero essere confermate, l’ideale sarebbe puntare ancora su monete di paesi con finanze pubbliche molto solide e con un differenziale sui tassi vantaggioso.
La prima scelta resta il dollaro australiano, ormai considerata una valuta pregiata e sempre più appetibile agli occhi delle principali banche mondiali che puntano a diversificare le riserve in valuta estera. Nonostante il forte apprezzamento contro euro e dollaro negli ultimi due mesi, la valuta australiana potrebbe ancora proseguire nel trend rialzista di breve-medio periodo, anche se sarebbe più opportuno acquistarla sui forti ritracciamenti dei prezzi.
Altre opportunità arrivano dal dollaro neozelandese e dal dollaro canadese, mentre se si vuole puntare su valute più “esotiche” la prima scelta potrebbe essere la corona svedese. Da non sottovalutare la possibile ripresa della sterlina, in particolare contro dollaro e yen: il cable potrebbe tornare in area 1,60 – 1,62 se dovesse effettuare il superamento deciso di area 1,5750.