Il mese di settembre è stato caratterizzato da numerosi eventi di grande importanza dal punto di vista macroeconomico. L’impatto sui mercati delle politiche monetarie delle principali banche centrali ha creato i presupposti per un forte incremento della volatilità, mentre i nuovi dubbi sulla tenuta della Spagna hanno modificato il sentiment tra gli investitori, riportando in auge un clima di risk off moderato. Il rally dell’euro è stato rimpiazzato da un Orso con artigli ancora poco affilati, che consentono alla moneta unica di tentare la riscossa nel mese di ottobre.
D’altronde il terzo round di allentamento monetario della Federal Reserve (QE3) dovrebbe provocare giocoforza una svalutazione del dollaro americano nel medio periodo, per cui il cambio euro/dollaro potrebbe consolidare la propria posizione sopra 1,30 nel mese appena iniziato. Inoltre, da un punto di vista tecnico, il cambio euro/dollaro è tornato su un’importante zona di supporto giornaliera, ovvero 1,28.
Da questi livelli sono tornati gli acquisti, ma l’incertezza di breve periodo resta elevata considerando le incognite europee relative al debito spagnolo e alle nuove possibili iniezioni di liquidità a favore della Grecia. Superato l’esame degli stress test sulle banche spagnole senza particolari sorprese negative, potrebbe prendere il via un mini-rally del cambio con ritorno in area 1,30.
Dai top di periodo di inizio settembre posti a 1,3170 è avvenuta una correzione di poco inferiore al 3%, che tutto sommato può essere vista come un ritracciamento fisiologico dopo il boom estivo da 1,2040 a 1,3170. La tenuta di area 1,2750 – 1,28 dovrebbe permettere al cambio di riprendersi con maggiore decisione e tornare sopra 1,30 nel giro di qualche giorno.