Il franco svizzero è da sempre considerato come la valuta rifugio per eccellenza sui mercati internazionali, molto più di dollaro americano e yen giapponese. Tuttavia, negli ultimi mesi l’apprezzamento è stato bloccato dall’intervento della SNB, che starebbe addirittura pensando di imporre una tassa sui depositi in valuta svizzera o stabilire tassi negativi sulla propria moneta.
► PREVISIONI SUL FRANCO SVIZZERO NEL 2012 SECONDO LE BANCHE D’AFFARI
Alla fine degli anni ’70 ci fu una situazione analoga a quella odierna, ma la SNB non riuscì a tenere a bada l’apprezzamento del franco stabilendo tassi negativi. A quel tempo il franco era agganciato al marco tedesco. Lo scorso 5 aprile c’è stato un primo campanello d’allarme, con la perdita momentanea del peg di 1,20. La SNB ha dichiarato che si è trattato di una situazione particolare, con alcune banche disposte a vendere euro sotto 1,20.
► PUNTARE SULLE VALUTE RIFUGIO CON LA CRISI DEI MERCATI
La sensazione è che la SNB possa continuare a mantenere il cambio sopra 1,20 nei prossimi sei mesi. Tuttavia, in caso di nuovi forti turbolenze con accelerazione della crisi in Spagna, effetto-contagio agli altri paesi periferici e uscita della Grecia dall’unione, il franco potrebbe tornare a mettere il turbo e a quel punto la soglia di 1,20 dovrebbe inevitabilmente crollare.