L’euro resta in bilico, come dichiarato anche dal numero uno del Fmi, Christine Lagarde, che ritiene ci siano ormai meno di tre mesi per mettere al sicuro la moneta unica dalle turbolenze dei mercati. Da un punto di vista tecnico, il cambio euro/dollaro resta inserito all’interno di un bearish trend di medio periodo molto robusto, anche se nel breve ci sono stati diversi tentativi di rimbalzo.
► MENO DI TRE MESI PER SALVARE L’EURO SECONDO LAGARDE (FMI)
Il candelone ribassista di due giorni fa è, però, un segnale multiday “bearish” molto potente e non sarà facile per il cambio invertire completamente la rotta. Nel brevissimo periodo si è formata una forte resistenza tra 1,2520 e 1,2530, che se non sarà superata dovrebbe facilitare il ritorno di fiamma dei venditori. In caso di breakout ribassista del supporto di 1,2440, i prezzi dovrebbero scendere con decisione.
► ITALIA NEL MIRINO DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA
Il ritorno delle vendite dovrebbe favorire la ripresa del trend ribassista con primo target sui minimi annuali di 1,2287, toccati lo scorso primo giugno. Prima delle elezioni greche del 17 giugno, il quadro tecnico potrebbe peggiorare e il cambio dovrebbe muoversi tra 1,24 e 1,22.