Il tasso di cambio euro/dollaro ha toccato ieri il massimo più alto delle ultime due settimane a 1,2898. Negli ultimi giorni il cambio è stato interessato da un’ondata di positività, grazie alle aspettative di un imminente accordo per il salvataggio della Grecia e per un’intesa sul fiscal cliff negli Stati Uniti. Inoltre, il cambio è influenzato positivamente dagli ottimi dati macro cinesi, che dimostrano come il Dragone stia riprendendo a correre a ritmi più alti rispetto agli ultimi mesi. Una conferma è arrivata ieri dall’indice Pmi manifatturiero di Hsbc, tornato sopra 50 a novembre.
Il tasso di cambio euro/dollaro potrebbe oggi effettuare il breakout decisivo di 1,29, consolidando il bullish trend di breve periodo partito dieci giorni fa da area 1,2660. Da allora il cambio è salito dell’1,8% e a questo punto non va escluso che a breve possa spingersi fino alla soglia psicologica di 1,30. Questa mattina sono attesi importanti dati macroeconomici in Germania, ovvero il pil del terzo trimestre e l’indice Ifo.
I due market mover dovrebbero influenzare non poco l’andamento del cambio nelle prossime ore. Torneranno poi le contrattazioni a Wall Street, che ieri è rimasta chiusa per la festività del Giorno del Ringraziamento. In realtà, anche oggi sarà un giorno semi-festivo visto che le borse chiuderanno i battenti prima del closing standard: la campanella di chiusura è prevista per le ore 19 italiane.
Da un punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro potrebbe salire fino a 1,30 – 1,3020 nel giro di qualche seduta e magari provare a rafforzare il trend rialzista in caso di buona reazione dei mercati all’ormai imminente accordo sulla Grecia, che dovrebbe essere aiutata con un nuovo prestito da 31,5 miliardi di euro e forse anche con un nuovo haircut sul debito.