Sono giorni caratterizzati da forti movimenti sul mercato del Forex. I trader sono preoccupati dai timori relativi al fenomeno Brexit.
Nelle ultime ore si registra una vera e propria fuga degli investitori dalla sterlina, che è crollata fino anche sotto la soglia di $1,406, registrando il minimo in sette anni contro il dollaro statunitense, ovvero dal 2009. La flessione è la peggiore dalle elezioni generali del Regno Unito del 6 maggio del 2010, ed è stata causata principalmente dalle dichiarazioni del sindaco di Londra Boris Johnson.
Johnson ha reso noto che, in occasione del referendum di giugno, spingerà per lo scenario Brexit, a dispetto dell’accordo che il premier David Cameron ha raggiunto nel fine settimana con l’Unione europea. Questa tensione in seno ai vertici britannici non fa che peggiorare le cose e allertare gli investitori.
Un minimo recupero c’è stato. La sterlina ha infatti ridotto in un secondo momento le perdite sul dollaro e cedeva alle 17.35 ora italiana -1,92% a $1,4130.
Contro l’euro, la sterlina ha perso attorno il -1%, con il rapporto di cross GBP/EUR +0,94% a GBP 0,78.
L’euro è invece in forte perdita nei confronti del dollaro, e arretra -0,96% a $1,1023. Riguardo agli altri rapporti di cambio, euro/yen -0,60% a JPY 124,56. Euro/franco svizzero piatto a CHF 1,1011.