Cambio euro dollaro 13 settembre 2011

Dopo le ultime sedute all’insegna della debolezza, quella di oggi, martedì 13 settembre del 2011, è stata una seduta sostanzialmente tranquilla per l’euro contro il dollaro; dopo un minimo intraday in area 1,35, infatti, il cross euro nel pomeriggio è tornato a flirtare in area 1,37 contro il biglietto verde grazie soprattutto ai rumors ed alle indiscrezioni piuttosto che a dati reali così come oramai accade da diverse settimane.

Il sentore che oggi la giornata sarebbe stata meno cupa rispetto a quella di ieri, ed ancor peggio di venerdì scorso, si era avuto già ieri sera, quando Wall Street a sorpresa era riuscita a rimbalzare in zona Cesarini grazie alle indiscrezioni relative alla possibilità che la Cina possa acquistare il debito pubblico italiano, non tutto chiaramente, ma una quota tale da stabilizzare lo spread e scacciare la speculazione.

Cambio euro dollaro 12 settembre 2011

Prosegue sul mercato forex il tiro al bersaglio sull’euro. La moneta unica in data odierna, lunedì 12 settembre del 2011, è scambiata attorno al livello di 1,36 contro il dollaro dopo aver toccato nell’intraday i minimi degli ultimi sette mesi, mentre nei confronti dello yen, la valuta giapponese, l’euro viene scambiato sui minimi decennali. La debolezza della moneta unica non sorprende visto che c’è più di una ragione per aprire attualmente sul mercato forex delle posizioni ribassiste.

Cambio euro dollaro 09 settembre 2011

L’euro recupera leggermente nei confronti del dollaro ma continua ad essere debole, soprattutto dopo che ieri al termine della consueta riunione mensile la Banca centrale europea ha fatto intendere di voler abbandonare la sua politica restrittiva sul fronte dei tassi di interesse alla luce del rallentamento economico registrato a partire dal secondo trimestre dell’anno e delle previsioni piuttosto negative sulla crescita economica nel corso della restante parte dell’anno e di tutto il 2012.

Cambio euro dollaro 08 settembre 2011

Durante la sessione asiatica l’euro è apparso leggermente indebolito rispetto a ieri, tuttavia le preoccupazioni sulla crisi del debito sovrano e sulla capacità dei paesi facenti parte della zona euro di individuare una soluzione valida vengono bilanciate dall’attesa del mercato sull’intervento previsto per oggi del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che potrebbe fornire importanti segnali sulla possibilità che vengano adottate nuove misure di stimolo monetario a sostegno dell’economia del paese.

Come investire in franchi svizzeri

La Banca centrale svizzera ha fatto sapere che non tollererà più un cambio euro franco svizzero al di sotto di 1,2 e si è detta pronta ad acquistare ingenti quantità di valuta estera nel caso in cui la situazione economica dovesse richiederlo e nel caso in cui dovessero esserci seri rischi deflattivi.

Nonostante la determinazione espressa dall’istituto, gli analisti sono concordi nel ritenere che la decisione della Swiss National Bank avrà effetti solo sul breve periodo, in quanto a causa dell’assenza di misure concrete si riaccenderanno i timori sulla crisi del debito sovrano che provocheranno un ulteriore rialzo del franco svizzero.

Cambio euro dollaro 07 settembre 2011

Al termine della seduta asiatica il dollaro registra un calo nei confronti delle principali valute di riferimento. Lo yen, in particolare, ha registrato un nuovo rialzo dopo che le autorità di Tokyo hanno deciso di non attuare alcuna misura per allentare ulteriormente la loro politica monetaria, contrariamente a quelle che erano le attese degli analisti.

Sempre sul fronte della politica monetaria ha sorpreso non poco l’annuncio arrivato ieri dalla Banca nazionale svizzera, che ha fatto sapere di non essere più intenzionata a tollerare un cambio euro franco al di sotto di 1,2.

Cambio euro dollaro 06 settembre 2011

L’euro continua a mostrarsi debole nei confronti delle principali valute di riferimento, soprattutto dollaro e yen. Durante la seduta asiatica, infatti, la divisa europea si è mantenuta non troppo lontana dai livelli minimi delle ultime sette settimane nei confronti del dollaro e dai livelli minimi degli ultimi sei mesi nei confronti dello yen.

Ad influire negativamente sono ancora una volta le tensioni derivanti dalla crisi del debito sovrano e che hanno causato una perdita di fiducia da parte degli investitori.

Cambio euro dollaro 05 settembre 2011

L’euro recupera terreno nei confronti del dollaro dopo aver toccato i livelli minimi delle ultime tre settimane, tuttavia al tempo stesso continua a mostrare una certa debolezza a causa dei problemi debitori di alcuni paesi della zona euro.

Joseph Capurso, strategist di Commonwealth Bank, ha infatti sottolineato che l’elevato indebitamento dei paesi europei ha ulteriormente intensificato i timori su un possibile default di alcuni paesi dell’Eurozona e su un possibile effetto contagio a danno di altri paesi.

Cambio euro dollaro 02 settembre 2011

L’euro continua a mostrare una certa debolezza sia nei confronti del dollaro che nei confronti dello yen, ad influire negativamente sono ancora una volta le preoccupazioni inerenti alla crisi del debito sovrano, in particolar modo le indiscrezioni secondo cui la Grecia necessiterebbe di ulteriori aiuti per fronteggiare lo stato di crisi nonostante non abbia ancora dimostrato di essere nelle condizioni di far fronte agli impegni presi.

L’andamento dell’euro nel corso dei prossimi giorni subirà inevitabilmente l’influenza delle decisioni in tema di politica monetaria che la Banca centrale europea prenderà nel corso della sua consueta riunione mensile.

Cambio euro dollaro 01 settembre 2011

La già nota crisi del debito sovrano è tornata a indebolire l’andamento della divisa europea, che questa mattina perde terreno sia nei confronti del dollaro che nei confronti del franco svizzero e dello yen.

Gli ultimi rumors a riguardo parlano della possibilità che la Grecia necessiti a breve di nuovi aiuti da parte dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale, al momento tuttavia le autorità internazionali stanno ancora cercando di capire se il governo di Atene sia nelle condizioni di poter far fronte agli impegni presi, circostanza a cui è condizionato il rilascio di ulteriori aiuti.