Le possibilità che la Grecia non esca dalla crisi sono sempre di più. Il primo ministro ellenico Alexis Tsipras ha fatto la voce grossa contro i funzionari del FMI, uno dei principali creditori di Atene.
Il governo greco non vuole piegarsi alle richieste del “Gruppo di Bruxelles”, che fa richiesta di nuovi pesanti sacrifici alla popolazione greca al fine di avviare un nuovo percorso di riforme strutturali al fine di ripagare i debiti nei prossimi anni. Dal canto suo la Grecia non sembra avere alcuna intenzione di seguire il diktat di FMI & co., per cui sui mercati esiste il rischio che possa scatenarsi il panico.
Si teme dunque una bancarotta completa sul debito pubblico da parte della Grecia. E’ una possibilità che i bookmakers danno quasi per scontata, anche se analisti finanziari e gestori sono invece più cauti. La crisi potrebbe creare un precedente troppo pericoloso per il futuro dell’Eurozona, già tormentata da dissidi interni sul fronte politico ed economico. Si pensa che alla fine possa essere raggiunto un accordo, ma rispetto a qualche tempo fa le prospettive appaiono quantomeno grigie.
Sul forex l’euro potrebbe sperimentare una nuova fase ribassista, in particolare nei confronti delle valute più forti, come il dollaro americano, la sterlina e il franco svizzero. Il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi sopra 1,12, anche se poco prima di 1,14 c’è un notevole ostacolo tecnico che finora ha impedito ai “buy” di far salire ulteriormente i prezzi.
Non va escluso un crollo improvviso delle quotazioni, che entro la fine dell’estate potrebbero essere catapultate intorno a 1,05, ovvero vicino ai minimi dell’anno posti in area 1,0460. La maggior parte dei broker e delle banche d’affari crede che il cambio EUR/USD possa scendere anche sotto la parità entro la fine del 2015.