La BoE ha reso note nella giornata di ieri le sue considerazioni sul quadro macroeconomico del Regno Unito, riportandole all’interno dell’Inflation Report. Per il Paese è un anno pieno di luci e ombre, che non fa che influenzare la divisa nel cambio con le altre valute principali.
L’attuale situazione non premia infatti la sterlina. Sul mercato del Forex il tasso di cambio GBPUSD, che inizialmente ieri mattina aveva toccato quota 1,5940, ha invertito la sua marcia spingendosi fin sotto 1,58. La discesa del Cable è stata davvero notevole, se si pensa che i prezzi si sono spinti fino a 1,5758, il minimo più basso da un anno e due mesi a questa parte.
Dai top di area 1,7190 di metà luglio scorso, il Cable ha ceduto il 9% del proprio valore. Il pound è in forte difficoltà anche contro la moneta unica: il cross EURGBP è salito sui massimi delle ultime due settimane a 0,7892. Non bene neanche il cambio con lo Yen che è passato da 184,50 a poco meno di 182.
Il ritmo d’espansione in Uk procede molto più lentamente in confronto al primo semestre di quest’anno. La Boe, pertanto, ha abbassato le stime del Prodotto interno lordo e quelle sull’inflazione. Questa è la conseguenza di un peggioramento economico atteso sia in Europa che nel Mondo, nonché della dinamica dei salari ferma al palo.
Alla luce delle prospettive sul quadro economico, la Bank of England rietiene che i tassi di interesse in Gran Bretagna verranno aumentati solo a partire dalla seconda metà del prossimo anno, più o meno seguendo le stesse tempistiche stimate per il rialzo del costo del denaro negli Stati Uniti. La Banca d’Inghilterra si aspetta ora raggiungimento del target sul tasso di inflazione al 2% soltanto tra tre anni, ovvero quando sarà stimata un’accelerazione della dinamica salariale. A settembre l’inflazione era scesa all’1,2% su base tendenziale.