Dalle discussioni è emerso un quadro piuttosto negativo per paesi come la Spagna e l’Italia, che resteranno in recessione ancora per molti mesi se non per anni. Gli economisti presenti a Chicago, nella riunione tenutasi dal 3 al 7 luglio, sono spesso consultati da governi e grandi investitori internazionali. Il club è stato fondato nel 1937, grazie anche al contributo di Raffaele Mattioli, presidente di Comit. All’inizio l’Iccbe si riuniva per 15 giorni ogni due anni. La prima volta fu a Londra, poi sul Lago di Como.
De Felice di Intesa SanPaolo ha dichiarato che al vertice si è discusso molto dell’Italia. In particolare “tutti vogliono sapere cosa accadrà dopo Monti, quale governo potrà succedergli. Un’incertezza politica che conta non poco nella propensione degli investitori a tornare ad acquistare i Btp”. L’Italia gode ancora di bassa attrattività, in quanto su crescita e occupazione gli economisti vedono nero.
Per quanto riguarda l’euro, si ritiene che il break-up non conviene a nessuno né tanto meno alla Germania. Gli economisti non nascono i loro timori anche per il debito americano e per la fragilità del Giappone, mentre hanno riscosso successo paesi come il Messico e la Colombia.