Il dollaro americano resterà sotto pressione ancora per molto tempo. Ne sono convinti gli analisti finanziari, che di recente hanno abbassato le previsioni sul biglietto verde a seguito dell’annuncio del terzo round di allentamento monetario della FED, che inonderà i mercati ad un ritmo di 40 miliardi di dollari al mese. Broker e banche d’affari scommettono sulla svalutazione del dollaro americano nel medio-lungo periodo, ma non tutti sono convinti che il cambio euro/dollaro si rivaluterà molto nei prossimi mesi.
L’Europa deve risolvere ancora molti problemi strutturali, sebbene molti paesi stanno attuando imponenti misure di austerità e di consolidamento fiscale. Senza crescita economica, la sostenibilità nel medio periodo viene comuqnue messa in dubbio. Allora quali potrebbero essere le valute in grado di rafforzarsi contro il greenback? Secondo gli esperti del settore le valute con maggiori potenzialità di apprezzamento contro il dollaro americano sono quelle di paesi con finanze pubbliche robuste e con pressioni meno deflazionistiche.
In particolare, considerando anche la possibilità per gli investitori di poter sfruttare i cosiddetti “carry trade” nel medio periodo, potrebbero apprezzarsi molto valute come il dollaro canadese, il dollaro australiano, il dollaro neozelandese e le corone dei paesi scandinavi. Il dollaro rischia di restare sotto stress anche contro valute di paesi emergenti a frote crescita, come il real brasiliano, il peso messicano e la lira turca.
Secondo gli analisti, in vista delle elezioni presidenziali, il biglietto verde dovrebbe mostrare ancora difficoltà anche nei confronti di yen, franco svizzero e yuan cinese. Inoltre, la recente decisione della Cina di voler pagare le forniture di petrolio provenienti dalla Russia in yuan potrebbe dare il via alla formazione di un nuovo ordine valutario mondiale, visto che il petrolio è la commodity più scambiata al mondo.