L’apertura europea del mercato europeo vede la moneta unica ancora salire sul dollaro, dopo il rialzo a Wall Street in chiusura. In America aveva superato di nuovo 1,25 e questa mattina apre a 1,2541 dollari, mentre con lo yen si prezza a 132,75.
Per il dollaro si tratta del valore minimo da tre anni a questa parte sul paniere delle principali valute, con la preoccupazione per l’aumento del deficit, nonostante alcuni dati ottimisti sull’economia USA.
Il deficit degli Stati Uniti rischia di arrivare vicino ai mille miliardi di dollari il prossimo anno, con le politiche di Trump su infrastrutture e sgravi fiscali.
Dopo un iniziale rialzo del dollaro in concomitanza con la pubblicazione dei dati sull’inflazione a metà settimana, si è tornati ad un biglietto verde debole, e al rialzo dei rendimenti sui treasuries USA. Con l’aumento dei prezzi alla produzione e ai consumi USA, la Fed potrebbe dare il via libera al rialzo dei tassi di interesse, su cui c’era stato un rallentamento, portando il dollaro su.
Intanto l’indice del dollaro USA cede lo 0,21%, a 88,27 punti, come non si vedeva dal dicembre 2014.
La coppia USD/JPY va a -0,31% a 105,79, minimo da novembre 2016. Scende anche il cambio USD/CHF (-0,30% a 0,9196).
Così la moneta unica, ma anche la sterlina si apprezzano. Per la coppia GBP/USD, incremento dello 0,23% a 1,4128. Dollaro statunitense giù anche con le valute dell’Oceania: la coppia AUD/USD sale dello 0,35% a 0,7972. Coppia NZD/USD a +0,22% (0,7424). Anche il dollaro canadese si apprezza: USD/CAD a -0,16%, a 1,2469.