Quando ci sarà il comunicato della Fed dopo la riunione di due giorni di politica monetaria, il 16 e 17, i trader saranno concentrati su due parole : “periodo considerevole”.
Da marzo la Fed ha assicurato – una volta completata l’exit strategy dal quantitative easing – di tenere i tassi di interesse allo zero per un “periodo considerevole” di tempo. Le misure insolite di espansione monetaria – cioè il programma di acquisto di titoli di stato – finiranno il loro flusso a fine ottobre. In agosto il presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart ha affermato che la banca centrale potrebbe attendere ancora “qualche riunione” prima di modificare quel linguaggio tipico degli ultimi convegni.
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Ma altri rappresentanti del board, sia colombe sia falchi, vogliono rivedere quel linguaggio. Nelle affermazioni di luglio Charles Posser, il presidente della Fed di Philadelphia, ad esempio, ha già chiesto che il registro fosse cambiato. Le due parole vengono viste come un codice del fatto che la Fed innalzerà i tassi guida, nel mese di marzo o in giugno del 2015. I tassi sono fissi ai minimi storici da dicembre 2008. Bernard Baumohl, chief global economist dell’Economic Outlook Group, è certo che la frase “periodo considerevole” sparirà dal comunicato e che da marzo i tassi saranno alzati. Ad esclusione per le vendite al dettaglio, gli altri dati macro fondamentali hanno fatto vedere una buona ripresa della maggiore economia mondiale. Un altro dubbio che tormenta gli osservatori è il segno negativo del mercato occupazionale, che a valutare da assunzioni e tasso di disoccupati è in recupero, ovvero il tasso di partecipazione alla forza lavoro. “Prevediamo che la Fed segnali che la politica dei tassi di interesse a zero sia giunta al capolinea”, ha dichiarato Baumohl.