Continua la caduta dello yen. La divisa nipponica si è deprezzata in rapporto alle più importanti monete del continente asiatico a seguito della decisione presa qualche giorno fa dal primo ministro Shinzo Abe.
Abe ha deciso, come è noto, di rinviare di qualche tempo il rialzo dell’Iva e di indire le elezioni anticipate.
La Banca del Giappone, da par suo, ha scelto di non adottare modifiche alla propria politica monetaria a seguito dell’allentamento a sorpresa del mese di ottobre.
L’Istituto continua a ritenere che sia in atto un trend di moderata ripresa, il che porta a pensare che il rallentamento innescato dall’incremento dell’imposta sui consumi non avrà vita lunga.
In questa cornice il dollaro ci ha guadagnato, salendo sui nuovi massimi da ottobre 2007 a 117,41 da 116,85 in chiusura a New York e ora tratta a 117,27. L’euro/yen è a 136,86 da 146,47.
Kengo Suzuki ha dichiarato:
La propensione al rischio ha ricevuto una spinta dallo Zew tedesco migliore delle attese, andando a sostenere l’azionario europeo prima e statunitense dopo. Il Nikkei è partito in positivo, ma poi ha limato i guadagni, terminando in rosso dello 0,3%. “Gli sviluppi in Giappone, come le elezioni anticipate, sommati alla propensione al rischio derivante dai dati macro europei stanno spingendo l’usd/yen al rialzo”, spiega l’esperto, aggiungendo che il trend dovrebbe consolidarsi. Le aspettative verso uno yen debole sono estremamente elevate tra gli investitori, quindi la divisa è ipervenduta. Il cross potrebbe arrivare a 118 yen nel breve termine. Oggi il focus sarà sulle minute del Fomc. Gli investitori attendono dettagli sull’outlook del Comitato e sulle intenzioni future nei confronti dei tassi di interesse.