L’hackeraggio ai danni della piattaforma di scambio online per le criptovalute Coincheck ha lasciato il segno. Investitori, polizia e governo sono tutti, in un modo o nell’altro, coinvolti, mentre il mercato accusa il colpo, con perdite secche anche del 20% come nel caso di Nem. Più contenute le perdite sulle altre cripto. Intanto la polizia giapponese ha dato il via all’indagine per il furto di 430 milioni di euro di criptovalute, venerdì scorso. Naturalmente è stato forte lo sconcerto tra gli investitori, e la paura per aver perso molti risparmi. Forse sono 260mila gli investitori a cui sono stati sottratti valori in moneta digitale dai loro portafogli.
L’hackeraggio è stato talmente clamoroso che è intervenuto anche il governo, ma con voci contrastanti. Se per Yoshihide Suga, capo del gabinetto, il mondo delle cripto dovrebbe subire delle restrizioni, di diverso avviso invece è stato Akasawa, vice ministro dell’economia, secondo cui un tema così delicato, ma soprattutto globale, dovrebbe essere discusso di concerto con gli altri paesi. Il Giappone infatti non vuole perdere un mercato che decuplicherà nel prossimo futuro, lasciandolo agli altri paesi, come la Corea del Sud, che ha sostituito la Cina dopo il divieto cinese sulle ICO. Dal Ministero dell’Economia giapponese infatti, le cripto dovranno essere un tema di dibattito al prossimo G-20 argentino.