Il dollaro americano è molto acquistato sui mercati valutari in attesa delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti in programma il 6 novembre 2012. Negli ultimi giorni, il biglietto verde sta mostrando segnali di forza importanti contro le major currencies grazie anche alla pubblicazione di dati macroeconomici molto positivi. Stamattina il tasso di cambio euro/dollaro è sceso a 1,2777, toccando il minimo più basso da oltre un mese e mezzo. Il cambio dollaro/yen è salito venerdì fino a 80,67, toccando il massimo più alto degli ultimi sei mesi.
Il dollaro si sta rafforzando anche contro sterlina e franco svizzero. Il cambio sterlina/dollaro è sceso questa mattina a 1,5960, toccando il minimo più basso degli ultimi dieci giorni, mentre il cambio dollaro/franco è salito a 0,9444, ovvero sui livelli più alti da oltre un mese e mezzo. Nel frattempo, però, gli investitori stanno girando le spalle al candidato democratico Barack Obama, attuale presidente degli Stati Uniti d’America.
I timori per un innalzamento delle tasse e del cosiddetto “fiscall cliff”, ovvero il precipizio fiscale a cui gli Stati Uniti rischiano di andare incontro senza un accordo al Congresso per coprire i buchi nel bilancio pubblico, stanno spingendo al rialzo il dollaro americano facendo aumentare il clima di avversione verso il rischio sui mercati finanziari.
Gli acquisti sul greenback sembrano essere dettati da una logica di analisi intermarket costruita sul rapporto risk on/risk off. La riduzione dell’appetito verso gli asset rischiosi potrebbe favorire clamorosamente il dollaro americano, nonostante la politica monetaria ultraespansiva della federal Reserve. A Wall Street c’è grande preoccupazione e nei salotti della finanza americana si fa il tifo per il repubblicano Mitt Romney. In base agli ultimi sondaggi, i due candidati alla Casa Bianca sarebbero dinanzi a un testa a testa che vede in leggero vantaggio Barack Obama.