Il 2013 si è aperto con una prevalenza di acquisti sul dollaro americano, che però nell’ultima parte dello scorso anno aveva sofferto molto contro le major currencies. Il biglietto verde sta rialzando la testa grazie ai rumors che vogliono la FED intenzionata a programmare una exit strategy dopo anni di politiche monetarie ultra-espansive. Dai verbali dell’ultima riunione della FED è emerso che alcuni membri del Fomc avrebbero chiesto di interrompere il piano di quantitative easing, o quantomeno ridurlo entro fine anno. La notizia ha favorito tantissimo il greenback.
Mentre il tasso di cambio euro/dollaro è crollato fin sotto 1,30 a partire da area 1,33, il tasso di cambio sterlina/dollaro è passato da area 1,6380 fino in area 1,60. Il sell-off del cable resta finora un movimento di correzione fisologico, considerando che il cambio era salito molto a partire da metà novembre 2012. Dai top di inizio 2013 il cable è arrivato a perdere il 2,3%.
► FED POTREBBE FERMARE PIANO ACQUISTO TITOLI ENTRO FINE 2013
Da un punto di vista tecnico, i prezzi sono atterrati in una zona di supporto giornaliera fondamentale. Infatti, siamo sui livelli che coincidono con la trendline rialzista che parte dai minimi di area 1,5270 toccati il primo giugno 2012. La sensazione è che possa avvenire un rimbalzo fino in area 1,61 prima e 1,6150 poi, ma il trend rialzista ha senza dubbio perso momentum nel breve periodo.
► STATI UNITI: RATING AAA A RISCHIO SECONDO MOODY’S
In caso di perdita decisa di 1,60, confermata in chiusura di giornata, il cambio sterlina/dollaro potrebbe essere interessato da un movimento ribassista di breve periodo molto forte con primo target posto a 1,5930 e secondo target a 1,5820. Di converso la tenuta di area 1,60 dovrebbe consentire al cable di muoversi tra 1,61 e 1,63 nei prossimi giorni.