La scorsa ottava ha visto l’euro iniziare a perdere terreno nei confronti delle principali valute mondiali, dopo alcune settimane positive. Il rally della moneta unica è stato temporaneamente fermato da alcune dichiarazioni market sensitive, in particolare quelle del presidente francese Francois Hollande – che ha chiesto di frenare la corsa dell’euro – quelle giunte dalla conferenza stampa di Mario Draghi. Il numero uno della Bce ha affermato che l’euro va bene così, ma l’Eurotower terrà d’occhio l’andamento del cambio se dovessero esserci ripercussioni sulla stabilità dei prezzi e sulla crescita.
Queste dichiarazioni sono servite per frenare il rally dell’euro, che ormai sembrava proiettato già verso la quota di 1,40 stimata da alcune banche d’affari e broker, come ad esempio Goldman Sachs. Ad ogni modo gli investitori stanno cercando di capire se l’apprezzamento dell’euro sia giunto a un punto morto oppure se il bullish trend ammirato nelle ultime settimane possa ancora tornare a offrire spunti rialzisti rilevanti.
La sensazione è che nel breve periodo possa esserci un approfondimento bearish verso l’area di supporto giornaliera di 1,3250, anche se in caso di rimbalzo sopra 1,34 potrebbe avvenire il primo recupero di rilievo con obiettivo a 1,35. Questa key-area dovrebbe essere lo spartiacque tra il rialzo e il ribasso del cambio euro/dollaro.
Sotto questo livello tecnico il cambio dovrebbe muoversi tra 1,34 e 1,32, ma in caso di breakout esplosivo di 1,35 è probabile un ritorno sulla scena dei grossi compratori. In effetti, l’eventuale chiusura giornaliera del cambio euro/dollaro sopra 1,35 dovrebbe consentire ai prezzi di puntare subito alla resistenza di 1,36, che se superata dovrebbe lasciare campo libero all’ascesa delle quotazioni fino a 1,3710 prima e 1,38 poi.