Durante la scorsa settimana, verso la fine della stessa, abbiamo assistito ad una lunga serie di dati economici riguardanti crescita, inflazione, disoccupazione, consumi. Oltre a questo la politica, con la ricerca di formazione di un governo in Spagna sempre in atto, le riunioni della FED, BoJ, di politica monetaria, Turchia, immigrazione, terrorismo e attentati, e ampie pubblicazioni dei risultati societari, dello stress test banche.
E’ molto importante sottolineare questi fattori, in quanto hanno mantenuto una buona volatilità nei mercati finanziari. Dalla FED tutto rinviato ancora, con giusto una nota un poco più positiva. Dalla BoJ delusione, dal momento che ha attuato solo minimi accorgimenti, in un mercato che sperava molto. In Europa si è assistito a un leggero recupero di inflazione e prezzi al consumo, crescita moderata rallentata confermata, disoccupazione invariata, con leggero rialzo ITL, dove abbiamo visto un leggero recupero inflazione. Dati FF negativi, con deflazione, calo marcato spese consumatori, crescita azzerata.
La Spagna, senza neppure un Governo, appare positiva. Nel Regno Unito appare in calo la fiducia dei consumatori.
E dagli Usa? La crescita è inferiore alle aspettative, ma si è verificato un balzo dei consumi nonché un rialzo dei prezzi. Male la crescita in Canada. Cedono ancora commodity, petrolio, e grazie al calo dollaro, recupero di oro, argento, e prese profitto sugli indici dai recenti massimi. Yields stabili sui record minimi, con il Giappone che registra un rimbalzo successivo alla riunione BoJ. In più ci sono ampie vendite sul cross dollaro/yen, che hanno innescato un movimento stop-loss, e acquisti di Euro.