Le ultime sessioni di borsa sono state particolarmente positive sia in Europa che a Wall Street. Tuttavia, non possono cancellare in un lasso di tempo così limitato i timori degli investitori per nuove cadute dei prezzi.
La volatilità rimane molto alta e con essa anche la possibilità che possa esserci a breve un nuovo sell-off. Le incertezze tra gli investitori restano numerose, a partire dalle prossime strategie di politica monetaria delle banche centrali. Sul forex c’è comunque chi già scalda i motori, in vista di una ripartenza, dopo che nelle ultime sessioni aveva rallentato la corsa al rialzo. Si tratta dello yen giapponese.
La moneta di Tokyo resta infatti uno degli asset preferiti dagli investitori nelle fasi di turbolenza sui mercati finanziari. Quando si registra il panic selling, scatta la corsa all’acquisto dello yen. Eppure la valuta nipponica non gode di fondamentali macroeconomici solidi, visto che il paese del Sol Levante sperimenta una crescita economica stagnante ormai da anni e che la deflazione non sembra aver alcuna voglia di mollare la presa nonostante attanagli il paese da almeno un ventennio. Inoltre va considerato che da quasi tre anni la Bank of Japan effettua acquisti periodici di asset, fino a toccare circa 80.000 miliardi di yen all’anno. Di recente poi la BoJ ha anche abbassato i tassi su valori negativi.
Simili misure di politica monetaria ultra-espansive sono potenzialmente in grado di far crollare qualsiasi valuta. Ciò, però, accade quando il sentiment sui mercati è molto positivo. La fase attuale, invece, è molto turbolenta ed è per questo che scattano forti ricoperture sulle posizioni aperte in leva contro lo yen. A ciò si aggiunge poi la speculazione ribassista, che spinge ancor più in alto la valuta asiatica. Sul forex il tasso di cambio Dollaro/Yen, che la settimana scorsa era sceso fin sotto 111 ai minimi dall’autunno del 2014, potrebbe riprendere la corsa verso il basso per puntare al primo target del movimento bearish in corso da inizio mese, ovvero quota 110. Tuttavia non va escluso un approfondimento ribassista ulteriore, fino al successivo supporto di 105.