Durante il primo giorno della settimana, l’euro veniva scambiato ai massimi di 1,1035 contro il dollaro statunitense mentre giovedì è sceso a un minimo di 1,0637, arrivando a quota 1,0578 venerdì. Perché?
Ci sono stati contrasti dal punto di vista della politica monetaria tra l’eurozona e gli Stati Uniti. Tale divergenza costituisce la motivazione più ampia per la debolezza sul cambio euro-dollaro EUR/USD, a cui si aggiungono i dati deludenti giunti dall’Europa, le sorprese positive sui report degli Stati Uniti e l’incertezza che attanaglia la Grecia; tutti motivi che non danno buone notizie all’euro e che continuano a spingere in basso la major.
L’ultima ondata di vendite sul cross euro-dollaro è stata trainata da tre fattori chiave:
- i bassi rendimenti nell’eurozona
- il forte dato delle richieste di sussidi di disoccupazione negli USA
- la zona euro ha dato alla Grecia un termine di 6 giorni per presentare un piano rivisto delle riforme, affinché il paese possa accedere ad ulteriori fondi di salvataggio.
Stando ai funzionari dell’Eurogruppo, i progressi ci sono stati, ma finora nessuno è soddisfatto dei passi effettuati dalla Grecia, e il calo dell’euro indica chiaramente che gli investitori sono scettici sulla capacità del paese di elaborare e poi eseguire un piano di riforme credibile.
Dal momento che la situazione non si risolve, il rischio di una Grexit rimane sul tavolo. Allo stesso tempo, i rendimenti in tutta Europa restano bassi – i rendimenti a 10 anni tedeschi e francesi sono rimasti invariati.
Con le banche con tasso di deposito negativo, esistono poche alternative per gli investitori europei per scambiare gli euro in altre valute e per investire in asset come le obbligazioni degli Stati Uniti.
Dal momento che non sono previsti miglioramenti nel breve termine, potremmo aspettarci ulteriori perdite sul cambio EUR/USD.
Ora che il minimo del 31 marzo a quota 1,0713 è stato definitivamente rotto, ilprossimo obiettivo per la major è quota 1.05.
Con il futuro aumento dei tassi di interesse negli USA, il dollaro vola in alto contro tutte le altre valute principali.
Ci è voluto un po’ prima che i rendimenti dei titoli del Tesoro tornassero positivi, ma, quando lo hanno fatto, hanno rotto la pausa del dollaro guidandolo alla rottura dei livelli di resistenza chiave contro euro e yen.