La Grecia, che tra qualche ora potrebbe andare ufficialmente in default sul debito (dal momento che non pagherebbe la tranche da circa 1,7 miliardi di euro dovuta al FMI), versa in una situazione drammatica.
Situazione che sta preoccupando non poco le autorità monetarie elvetiche, che già domenica sera sono state costrette a intervenire per evitare il rally della propria valuta. Il rischio Grexit, con conseguente effetto contagio al resto dell’Eurozona, sta facendo tornare in auge la voglia di asset rifugio. Tra questi c’è storicamente il franco svizzero.
La divisa rossocrociata resta una delle scelte principali degli investitori nelle fasi di turbolenze sui mercati finanziari. Domenica sera, all’apertura del forex, la Swiss National Bank (SNB) è dovuta intervenire sul mercato dei cambi per acquistare valuta estera allo sacopo di evitare un boom incontrollato del franco. Il governatore Thomas Jordan ha ammesso che la SNB è intervenuta sul forex per frenare il super-franco, ma non ha precisato i dettagli dell’operazione. Il cross EUR/CHF è sceso subito sui minimi da oltre tre settimane in area 1,03, poi è risalito quasi a 1,0450.
Il tasso di cambio USD/CHF, invece, resta sempre in area 0,9350. Secondo la maggior parte degli esperti del forex, il cambio tra la moneta unica e la divisa elvetica potrebbe tornare sulla parità se la situazione della Grecia dovesse peggiorare nelle prossime settimane. Nel breve termine il cross EUR/CHF dovrebbe comunque muoversi tra 1,05 e 1,03, con volatilità moderata. L’economia svizzera sta soffrendo non poco la forza della propria valuta e le previsioni per i prossimi mesi non sono rosee. La SNB potrebbe presto tornare protagonista sul mercato dei cambi, se dovesse aumentare il clima di risk off, acquistando valuta estera e vendendo franchi.