Oggi prende il via la prima giornata di riunione del G-20 di Mosca, che proseguirà per tutto il week-end. Il mercato forex dovrebbe essere influenzato molto dalle dichiarazione provenienti dai ministri finanziari e dai banchieri centrali dei paesi più industrializzati al mondo. Il tema più scottante resta quello della currency war, ovvero la guerra delle valute. Il Giappone resta nel mirino delle critiche di molti politici europei per aver dato il via a una politica di svalutazione competitiva dello yen, ma secondo il G-7 la guerra delle valute non esiste. Dello stesso avviso è anche Mario Draghi.
Tuttavia, dietro a queste dichiarazioni di facciata c’è una realtà ben diversa. Il Giappone, alle prese con una spietata morsa della deflazione da circa un decennio, ha deciso di adottare una politica monetaria più aggressiva portando il target di inflazione al 2% e annunciando un piano di stimolo monetario da 13.000 miliardi di yen al mese a partire dal 2014.
Sul forex lo yen ha iniziato a svalutarsi con decisione rispetto alle valute più importanti, tra cui l’euro. Il cambio euro/yen, che a fine luglio 2012 era a 94, è salito fin sopra 127 qualche giorno fa. Siccome anche l’Europa è alle prese con gravi problemi legati alla crescita economica, il rally della moneta unica rischia di stroncare sul nascere qualsiasi speranza di crescita dell’area euro.
Così qualche giorno fa Francois Hollande ha chiesto di frenare la corsa dell’euro, fissando target sulle valute per difendersi dalle politiche di svalutazione degli alti paesi. Il dossier della guerra valutaria resta aperto, ma nel frattempo l’euro è in ribasso soprattutto a causa del dato preliminare del pil tedesco inferiore alle attese: il cambio euro/dollaro è sceso sotto 1,34, mentre euro/yen a 125.