La seduta di ieri è stata caratterizzata dall’inaspettata frenata dell’economia americana, che ha sperimentato una flessione dello 0,1% nel quarto trimestre del 2012. La flessione non era stata prevista dagli analisti, che si aspettavano un moderato incremento del pil dell’1%. Nel trimestre precedente era avvenuta una crescita del 3,5% su base annua. Il calo del pil su valori negativi non si verificava ormai da quando il paese è uscito dalla recessione, ovvero da oltre tre anni. Il risultato, però, è stato condizionato da eventi di natura straordinaria.
Infatti, sul pil ha impattato negativamente il costo provocato dal passaggio dell’uragano Sandy, le pessime condizioni metereologiche di ottobre scorso, il calo delle scorte delle imprese e la flessione della spesa pubblica. Peer i prossimi trimestri i policy maker americani si aspettano un ritorno alla crescita, ma nel frattempo la Fed corre ai ripari allontanando qualsiasi tipo di ipotesi di exit strategy entro fine anno.
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E’ stato quindi confermato il piano di stimolo monetario da 85 miliardi di dollari al mese a tempo indeterminato, di cui 45 miliardi destinati all’acquisto di titoli di stato e 40 miliardi ai titoli garantiti dai mutui. Sul forex il dollaro è stato venduto a mani basse dagli investitori. In particolare il tasso di cambio euro/dollaro ha sfiorato quota 1,36, toccando il livello più alto da novembre 2011 a 1,3587.
► FOREX: EURO/DOLLARO A 1,35 NEL 2013 SEONDO CREDIT SUISSE
Pesante battuta d’arresto, invece, per il cambio dollaro/franco svizzero, che crolla sui minimi a un mese poco sopra 0,91. Risale il cambio sterlina/dollaro sopra 1,58, dopo la forte discesa degli ultimi giorni, meentre dollaro/yen torna sotto 91 dopo aver raggiunto il massimo pià alto da luglio 2010 a 91,40. Risale l’oro, che ieri ha toccato quota 1.684 dollari l’oncia.