Il meeting di ieri della Bce non ha prodotto sorprese sui tassi di interesse. Il livello fissato dal Consiglio Direttivo dell’Eurotower resta sempre lo 0,75%. Qualche indicazione in più è arrivata dalla conferenza stampa di Mario Draghi, che ha effettuato alcune riflessioni sull’andamento del cambio dell’euro. Draghi ha sottolineato che la Bce non si occupa di questioni relative al cambio e in linea generale ha preferito non sbilanciarsi su possibili interventi futuri. Tuttavia, Draghi ha poi dichiarato che il cambio è comunque importante ai fini della crescita e della stabilità dei prezzi.
Queste parole hanno scatenato una vera e propria ondata di vendite sull’euro, che nella giornata di ieri era salito fin sopra 1,3570. Le dichiarazioni di Draghi hanno provocato un sell-off sul cambio euro/dollaro, che è sceso fino a toccare il livello più basso degli ultimi dieci giorni a 1,3370. Secondo Mario Draghi l’euro va bene così, ma ha comunque puntualizzato che il cambio verrà monitorato qualora dovesse avere effetti negativi su crescita e inflazione.
Il problema dell’eccessivo apprezzamento dell’euro era stato sollevato poco prima dal presidente francese Francois Hollande, che aveva chiesto all’Europa di frenare la corsa dell’euro per evitare una perdita di competitività sui mercati internazionali per le aziende esportatrici europee. Stamattina il cambio euro/dollaro resta sotto 1,34 e nelle prossime ore potrebbe scendere ulteriormente.
Secondo Paganini, analista valutario di Fxcm Italia, il trend rialzista della moneta unica resta intatto almeno fino a quando i prezzi resteranno sopra il livello tecnico di 1,3250. Negli ultimi tempi diversi broker e banche di investimento avevano ipotizzato un forte rally dell’euro per i prossimi mesi, ma ora l’allarme super-euro sembra essere rientrato.