L’Euro ha fatto registrare uno slancio al rialzo all’inizio della sessione europea, portando il cambio euro-dollaro (EUR/USD) verso una salita dello 0.16% a quota 1.0847 (quando erano le ore 10:47), ovvero ai livelli massimi intraday. Si va, dunque, verso un ritracciamento del 61,8%.
Al momento, il cambio euro-dollaro (EUR/USD) prosegue nella sua oscillazione attorno a quota 1,0845, ritracciamento di Fibonacci del 61.8% del rally da marzo a maggio.
L’euro-dollaro ha fatto segnare un minimo a 1,0819 in giornata, dopo che il prezzo dell’oro ha sconvolto i mercati per via del crollo a un minimo di 1.172 dollari per oncia. Si tratta del livello più basso da marzo 2010. Nonostante ciò, il parziale recupero nel metallo prezioso ha portato una fase di debolezza per il biglietto verde.
L’Eurozona non ha in agenda la pubblicazione di market mover rilevanti nella giornata di oggi sul Calendario Economico, dunque il cambio euro-dollaro rimane in balia del sentiment del generale e degli sviluppo sulle trattative del debito greco. Atene ha riaperto le banche e gradualmente si tornerà verso una (auspicabile) normalità.
Quello in corso è comunque un lunedì nero per la Grecia: oltre alla riapertura delle banche elleniche e nuovi limiti di prelievo, aumenta l’IVA su ristoranti, hotel e trasporto pubblico in linea con i provvedimenti concordati da Atene con i suoi creditori europei.
Non solo: nella giornata di oggi, la Grecia deve ripagare un totale di 6.8 miliardi di euro da restituire alla BCE, al FMI, alla Banca della Grecia, inclusi anche gli interessi.
La prossima resistenza si posiziona a quota 1.0886 (il minimo del primo luglio), seguita dal livello psicologico a 1.11. Sul lato ribassista, una rottura di quota 1.0818 (minimo del 27 maggio) potrebbe condurre il cambio euro-dollaro vicino al secondo supporto a 1.0784.