Guardando ai market mover della settimana è facile notare che il presidente della Fed, Janet Yellen, dominerà la scena: la politica monetaria sarà ancora una volta al centro dei movimenti nel mercato delle valute. Ma c’è di più. Insieme alla banca centrale degli Stati Uniti, annunceranno la decisione sui tassi di interesse e rilasceranno dichiarazioni di politica monetaria anche le banche centrali di Regno Unito, Giappone e Svizzera.
Ad accompagnare il quadro dei marker mover a più alto impatto nel Forex saranno i dati degli Stati Uniti (tra questi l’inflazione), mentre sul fonte dell’Eurozona non sono in programma dati rilevanti sul Calendario Economico della settimana.
Gli Stati Uniti hanno già adottato l’ora legale. Occorre dunque fare attenzione perché per questo motivo, agli orari statunitensi – fino all’adozione anche dell’Italia di domenica 26 marzo – vanno aggiunte 5 ore (e non più 6) per trovare l’ora italiana corrispettiva.
Dopo aver assistito al lancio del bazooka di Mario Draghi, con cui la BCE ha annunciato un nuovo piano di stimolo per supportare la crescita dell’Eurozona oltre ogni aspettativa, la prossima settimana sarà tutto nelle mani della Federal Reserve.
La riunione di marzo della Fed potrebbe testare il miglioramento del sentiment di rischio alimentato dal nuovo stimolo della Banca Centrale Europea.
Il miglioramento dei dati macroeconomici degli Stati Uniti dovrebbero permettere al numero uno della Federal Reserve, Janet Yellen, di mantenere un outlook relativamente ottimista circa l’economia statunitense.Tuttavia, dato il contesto internazionale debole, gli analisti attendono un taglio alle stime di crescita e inflazione.
Le aspettative del mercato sono tutte per i tassi di interesse invariati allo 0.5%.