Il processo di indebolimento dello yen non si è di certo fermato, nonostante negli ultimi tre mesi la valuta nipponica si sia svalutata in modo consistente rispetto alle principali monete mondiali. La Bank of Japan ha da poco annunciato un piano di stimolo monetario da 13mila miliardi di yen al mese a partire dal primo gennaio 2014, alzando tra l’altro l’obiettivo di inflazione al 2% dall’1%. Dietro la costante svalutazione dello yen c’è senza dubbio la regia della BoJ e del nuovo governo di centro-destra guidato da Shinzo Abe.
La politica valutaria particolarmente aggressiva della BoJ non sta piacendo molto ai partner commerciali del Giappone, che accusano la banca centrale giapponese di aver “politicizzato” il mercato dei cambi. La Germania è la più attiva nelle accuse al paese del Sol Levante. In effetti lo yen sempre più debole favorisce le aziende esportatrici nipponiche, che ottengono enormi vantaggi rispetto alle aziende europee nel commercio con l’estero.
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Sul forex il deprezzamento dello yen è evidente. Oggi il tasso di cambio dollaro/yen ha aggiornato il massimo più alto da luglio 2010 a 90,92, avvicinandosi così al target indicato di recente da Deutsche Bank a 92 prima e 95 poi. La debolezza della valuta giapponese si evince anche rispetto all’euro, alla sterlina e al franco svizzero.
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Il cambio euro/yen è volato fino a 122,40, sui livelli più alti da aprile 2011. Negli ultimi tre mesi il cambio è salito del 18%. In forte ascesa anche sterlina/yen a 143,70 e franco/yen a 98,45. Quest’ultimo, nonostante il tentativo della Snb di indebolire la divisa elvetica, è salito sui massimi più alti da settembre 2011.