Giornata molto importante quella di oggi per il dollaro australiano. L’Aussie approfitta del miglioramento dell’economia domestica per salire sui livelli più alti da quasi due mesi nei confronti del biglietto verde americano.
La moneta di Sidney ha tratto vantaggio del buon dato sul Pil nel corso della notte: la crescita trimestrale è stata dello 0,6% e non dello 0,5% come previsto dagli analisti finanziari. Inoltre il precedente dato è stato rivisto al rialzo all’1,1% dallo 0,9%. Il giorno precedente la Reserve Bank of Australia non aveva toccato il livello dei tassi di interesse, confermandolo al minimo storico del 2%.
La valuta oceanica, malgrado la recente battuta d’arresto del mercato del lavoro, sembra possa ambire a un miglioramento in confronto ai valori correnti, in particolare nei riguardi delle due monete rispetto alle quali ha registrato le perdite maggiori nelle scorse settimane, ovvero il dollaro americano e lo yen giapponese. Per quanto riguarda, invece, il cross EUR/AUD, è in corso un solido bearish trend che finora ha spinto i prezzi fin sotto 1,49, sui minimi da quasi due mesi. Da un punto di vista tecnico, non va esclusa la rottura ribassista del prossimo supporto chiave di area 1,4860.
In caso di breakout ribassista esplosivo, appare probabile un approfondimento bearish fino in area 1,4350. Il tasso di cambio AUD/USD, invece, è salito a 0,7270. L’Aussie sta cercando di mettersi alle spalle la resistenza chiave di area 0,7250, per poter ambire a un rally di breve termine fino a 0,7380 – 0,74. Dai bottom pluriennali di fine gennaio scorso di 0,6830 è avvenuto un recupero del 6%. Il cross AUD/JPY, invece, è salito in area 82,90, allontanandosi ulteriormente dai minimi dello scorso 11 febbraio posti in area 77,60. La prossima resistenza è a 83,50, ma potrebbe esserci uno scatta maggiore fino a 86,30.