La coppia di valute dollaro-yen ha continuato ad oscillare lateralmente dopo lo scossone del 24 agosto dovuto alle cattive notizie macroeconomiche provenienti dalla Cina, da allora il prezzo si è congestionato sempre più e ora finalmente offre una prospettiva diversa.
Tutte le major sono condizionate dall’attuale debolezza del dollaro: mentre euro e sterlina nella giornata odierna danno l’impressione di essersi scontrate con resistenze molto forti, le valute oceaniche continuano la loro corsa al rialzo così come il franco svizzero e il dollaro canadese rafforzato dalla salita del petrolio. E lo yen non è da meno, anzi dopo mesi di stallo ha dato il via a una nuova fase ribassista nel cambio USD/JPY.
La rottura al ribasso dell’area di congestione triangolare su USD/JPY è avvenuta ieri con una rapidità intensa e sull’onda della debolezza del dollaro le vendite su dollaro-yen sono aumentate vertiginosamente tanto da far scendere la quotazione di oltre 110 pip nell’arco della scorsa giornata. Oggi il movimento ribassista continua a dare i suoi effetti e offre una prospettiva bearish che sblocca finalmente la lateralità che attraversava la major da quasi due mesi.
La salita del prezzo delle commodities, prime fra tutte oro e petrolio, rafforza la prospettiva ribassista per il dollaro statunitense in virtù della correlazione inversa che li lega e in seguito alla rottura ribassista del pattern su USD/JPY ci si aspetta una continuazione del trend negativo. Nel pomeriggio però è prevista una forte volatilità dal momento in cui saranno pubblicati i dati macroeconomici USA, riguardanti l’occupazione e l’inflazione. Richieste iniziali di disoccupazione e indice dei prezzi al consumo saranno i principali market mover di oggi e dell’intera settimana per il biglietto verde, a seconda dell’impatto che avranno sul forex potremmo vedere USD/JPY raggiungere i suoi target o effettuare una nuova pausa.