Ieri sera non sono giunte particolari indicazioni dalla riunione del FOMC. In realtà, non era prevista la conferenza stampa di Ben Bernanke e quindi nemmeno la revisione delle indicazioni sulle prospettive per l’economia americana. La FED si è limitata a illustrare l’attuale indirizzo di politica monetaria: tassi di interesse fermi tra lo 0% e lo 0,25% fino a metà del 2015; terzo round di allentamento monetario (QE3) lanciato lo scorso 13 settembre al ritmo di 40 miliardi di dollari al mese; operazione “Twist” di allungamento della scadenza media del debito presente in portfolio fino alla fine dell’anno.
Stamattina, complice il buon andamento dei mercati asiatici e l’attesa di un’apertura positiva dei listini azionari in Europa, il tasso di cambio euro/dollaro sta mostrando un andamento molto positivo dovuto agli acquisti generalizzati sulla moneta unica. Ieri Draghi ha spiegato al Bundestag il funzionamento e le prospettive del nuovo piano Omt, ovvero l’acquisto illimitato di titoli di stato sulle scadenze più brevi.
I mercati hanno reagito bene, dopo che ieri mattina c’era stata una forte pressione al ribasso sull’euro a seguito di dati macroeconomici negativi per la Germania, che ha sperimentato per il sesto mese di fila una contrazione dell’attività economica rischiando ora la recessione nel secondo semestre dell’anno. Il cambio era sceso bruscamente fino a 1,2920 ma poi ha recuperato bene da questi supporti di breve periodo.
Stamattina il cambio euro/dollaro è tornato sopra 1,30, toccando un top intraday a 1,3013. Il cambio deve ora confrontarsi con le resistenze di breve periodo poste tra 1,3015 e 1,3020. In caso di breakout esplosivo rialzista, i prezzi dovrebbero salire fino a 1,3050 – 1,3080.