Il tasso di cambio euro/dollaro è sceso ieri sui minimi a due mesi, toccando un bottom di periodo a 1,2736. Ieri il cambio è stato interessato da un brusco incremento della volatilità di brevissimo periodo. Infatti, in mattina era avvenuta una reazione positiva alla vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali americane. Poi nel pomeriggio c’era stato un brusco calo delle quotazioni, a seguito dell’avvertimento di Fitch e Moody’s agli Stati Uniti di un possibile taglio del rating AAA nel 2013, nel caso in cui il paese non dovesse evitare il fiscal cliff.
A deprimere la quotazione del cambio ci ha pensato anche la Commissione UE, che ha tagliato le previsioni di crescita economica per la zona euro, e il governatore della BCE Mario Draghi, secondo cui anche la Germania è stata ormai contagiata dalla crisi europea. Intanto oggi l’Eurotower deciderà il nuovo livello dei tassi di interesse nella zona euro. I tassi sono attesi fermi allo 0,75%.
Draghi, nella sua consueta conferenza stampa dopo la comunicazione dei tassi, dovrebbe rispondere alle domande sul piano di acquisto illimitato di titoli Omt, ma non sono attese modifiche al programma. Nella prossima riunione di dicembre molti economisti e analisti finanziari si aspettano un taglio dei tassi di interesse allo 0,5%, una soluzione che piacerebbe anche alla Bundesbank.
Il cambio euro/dollaro ha iniziato la sessione europea con una quotazione intorno a 1,2760. Tuttavia, se il clima di risk off dovesse ripresentarsi già in mattinata, è probabile che i prezzi possano nuovamente scendere fin sotto i minimi di ieri per un obiettivo intraday posto a 1,27 – 1,2680.