Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato a scalfire l’area di supporto giornaliera posta tra 1,2890 e 1,2880. Ieri il cambio ha perso velocemente quota dopo gli ottimi dati macroeconomici americani, che hanno favorito l’apprezzamento della divisa statunitense contro le major currencies. In particolare, le indicazioni più importanti sono arrivate dalla crescita dell’indice ISM manifatturiero e dall’ottimo dato sulla fiducia dei consumatori, elaborata dal Conference Board, che è salita ai massimi da febbraio 2008. Il cambio euro/dollaro è stato respinto in area 1,2980, per poi scendere nuovamente sotto 1,29.
Il quadro tecnico del cambio resta ancora non semplice da decifrare, anche se sembra ormai in atto una fase laterale di breve periodo tra area 1,3020 e area 1,2880. Il breakout deciso di uno dei due estremi dovrebbe decidere la direzionalità del cambio nelle prossime sedute. Al momento sembrano esserci buone possibilità di un breakout ribassista di area 1,2880, anche se finora la pressione dei buyers da questi livelli è sempre stata molto consistente.
Stamattina il cambio euro/dollaro è sceso fino a 1,2886 in piena zona di supporto. Da qui sta provando il rimbalzo tecnico sopra 1,29, in attesa della pubblicazione dei dati sulla disocccupazione negli Stati Uniti e soprattutto dei non-farm payrolls, che praticamente farà sapere ai mercati quanti posti di lavoro sono stati creati negli Stati Uniti il mese precedente.
Nel brevissimo periodo è possibile un rimbalzo dei prezzi verso area 1,2930-40, ma da questi livelli potrebbero ripartire le vendite a meno che il cambio non riesca a mettersi alle spalle la micro-resistenza di 1,2950. In caso di perdita decisa del supporto di 1,2880, il prossimo obiettivo è posto a 1,2830 prima e 1,28 poi.