La giornata di ieri è stata caratterizzata per le decisioni in tema di politica monetaria delle banche centrali, che hanno mantenuto i tassi fermi sui minimi di sempre. La Bce ha confermato i tassi allo 0,75%, ma le indicazioni più interessanti sono arrivate dalla conferenza stampa di Mario Draghi. Il numero uno dell’Eurotower ha rassicurato gli investitori internazionali sul proseguimento dell’aggiustamento fiscale dei paesi membri dell’Ue-17, in particolare dell’Italia che secondo Draghi andrà avanti nelle riforme anche con il “pilota automatico”.
In attesa di conoscere i dati della Bce sui rimborsi dei fondi LTRO a tre anni da parte delle banche europee (ore 12) e l’andamento del mercato del lavoro negli Stati Uniti (tasso di disoccupazione e non farm payrolls, ore 14,30), sul forex il tasso di cambio euro/dollaro si è spinto ieri fin sopra 1,31. I prezzi hanno sfiorato quota 1,3120, per poi iniziare un ritracciamento.
Stamattina il cambio euro/dollaro si sta appoggiando sulla key area di 1,3080. Se i compratori eserciteranno una pressione in acquisto tale da mantenere intatta quest’area di supporto (che si estende fino a 1,3070), esiste una buona probabilità che i prezzi vadano ad effettuare il breakout di 1,3120 con target successivo posto a 1,3160. E’ chiaro che l’andamento del cambio sarà influenzato soprattutto dal dato sull’occupazione negli Usa.
Intanto, è in forte rialzo anche il cross rate euro/yen, che è tornato a lambire quota 125. Il cambio ha guadagnato oltre due punti percentuali nella seduta di ieri e stanotte ha proseguito il rally, spingendo verso l’alto la borsa di Tokyo. In caso di breakout deciso di 125, è probabile un nuovo allungo verso 125,50 prima e 126,50 poi. In salita anche euro/sterlina, che ha sfiorato quota 0,8740.