Ieri sono tornate a farsi sentire le vendite sull’euro, che ha perso quota su dollaro, yen, sterlina e altre valute minori. Il tasso di cambio euro/dollaro, che da qualche giorno era inserito all’interno di un trading range compreso tra 1,3130 e 1,2950, ha rotto gli indugi ed è tornato a scendere prepotentemente andando a perforare l’area di supporto giornaliera di 1,2950. I prezzi sono scesi fino a 1,2923, toccando il minimo più basso da oltre tre mesi. Stamattina è in corso un rimbalzo tecnico, che finora ha spinto i prezzi fino in area 1,2980.
La sensazione è che, soprattutto in caso di rimbalzo delle borse europee (ieri particolarmente deboli) e di riduzione degli spread, l’euro possa andare nuovamente a testare l’area di resistenza di breve periodo compresa tra 1,2980 e 1,30. Se i prezzi non riusciranno a mostrare una chiusura daily superiore a 1,30, il trend ribassista di breve-medio periodo potrebbe consolidarsi e dare l’opportunità ai venditori di spingere nuovamente al ribasso le quotazioni.
Secondo alcuni esperti del settore, ieri hanno pesato molto sull’andamento dell’euro le dichiarazioni del leader del MoVimento 5 Stelle sul futuro dell’Italia nell’euro. Infatti, secondo Beppe Grillo, l’Italia sarebbe di fatto già fuori dall’euro. Il comico genovese ritiene che il paese sarà spinto fuori dall’euro quando le banche del Nord Europa riavranno con certezza il loro denaro investito nei titoli di stato italiani.
La debolezza dell’euro potrebbe proseguire nelle prossime ore. In questo caso, il tasso di cambio euro/dollaro potrebbe scendere fin sotto 1,29 raggiungendo il primo target “tecnico” posto a 1,2880. Il cambio ha una proiezione di medio periodo fino a 1,2650, livello che potrebbe essere raggiunto velocemente in caso di brusco peggioramento del quadro economico e politico-istituzionale nell’area euro.