Negli ultimi giorni la moneta unica ha messo a segno un rialzo spettacolare sullo yen, a seguito della decisione della Bank of Japan di avviare una nuova manovra monetaria ultra-espansiva, che nel giro di un paio d’anni porterà la base monetaria a raddoppiare nel paese del Sol Levante. Mentre il Fmi applaude manovra monetaria della BoJ, la valuta nipponica continua a deprezzarsi in modo costante e praticamente tutti i giorni. Il tasso di cambio euro/yen è volato sui massimi più alti da oltre tre anni a 130,54.
Da quando giovedì scorso la BoJ ha annunciato la nuova manovra di allentamento monetario, che sarà necessaria per combattere una volta per tutte la deflazione e per rilanciare l’export, il cambio euro/yen è passato da 119,15 a 130,50. Ciò vuol dire che nel giro di una settimana lo yen si è svalutato più del 9%. Da luglio scorso, quando la crisi del debito pubblico nell’area euro portò la moneta unica a toccare un minimo a 94,10 sullo yen, il cambio euro/yen è salito del 38%.
Da un punto di vista tecnico, i prezzi sono approdati su una fondamentale area di resistenza su base mensile posta proprio in area 130. Ciò vuol dire che da questi livelli potrebbero scattare delle prese di beneficio degli investitori, che da qualche tempo stanno puntando con decisione sulla svalutazione della divisa nipponica.
Tuttavia, in caso di breakout esplosivo di 130,50, è probabile un nuovo deciso allungo fino a 135 prima e 139 poi nel giro di qualche settimana. Yen rischia crollo senza freni secondo Soros, ma nel breve termine potrebbe esserci un rimbalzo della valuta giapponese che in effetti ha perso davvero tanto in pochissimo tempo. Possibile, dunque, un ritracciamento fino a 129 prima e 128,40 poi.