La giornata di ieri è stata molto negativa per la moneta unica, finita sotto il tiro delle vendite a causa dell’incertezza legata al futuro di Cipro. Il Parlamento di Nicosia ho bocciato il piano anti-default proposto da Europa e Fmi con prelievo forzoso dai conti correnti. La notizia ha creato un aumento della tensione sui mercati europei, con decise vendite su borse e titoli di stato della periferia continentale. Sul forex l’euro è sceso sui minimi più bassi da fine novembre scorso a 1,2843 dollari.
Tuttavia, stamattina l’euro ha messo a segno un interessato rimbalzo tecnico fino a 1,2915 dollari sulle voci di un piano di emergenza, sul quale starebbero già lavorando il governo cipriota e l’Europa. Nicosia ha provato ieri a mediare proponendo l’esenzione del prelievo dai depositi bancari con ammontare inferiore a 20mila euro, ma non c’è stato nulla da fare. Il piano di salvataggio di Cipro è stato così rimesso in discussione.
► CIPRO DICE NO A PIANO ANTI-DEFAULT
La piccola isola europea resta sull’orlo del baratro. Il default si avvicina e il sistema bancario rischia seriamente il collasso. Ieri, poco prima della votazione del Parlamento cipriota, il direttore del fondo salva-stati europeo ESM, Klaus Regling, aveva dichiarato che un eventuale default disordinato di Cipro potrebbe mettere in pericolo l’euro. Oltre a Cipro resta in bilico anche la Slovenia, che soffre di una profonda crisi politica e del settore bancario.
► EURO E’ SPACCIATO SECONDO SAXO BANK
La Bce ha provato a rassicurare gli investitori, ma è molto probabile che le tensioni sull’area euro continueranno anche nei prossimi giorni. Sul forex l’euro potrebbe scendere ancora. Il cambio euro/dollaro ha una proiezione di medio periodo a 1,2660, mentre il cambio euro/yen potrebbe tornare a 120. La tensione dovrebbe riflettersi anche sugli spread sovrani, in particolare quelli di Italia e Spagna.