Le rassicurazioni di Mario Draghi circa l’andamento futuro del quantitative easing, il rialzo delle stime sull’inflazione nell’Eurozona e le voci di corridoio su un presunto accordo sul debito greco ormai imminente sono ottime notizie per la moneta unica europea.
Si registra infatti un rally dell’euro. Durante gli ultimi tre giorni la valuta più usata nel Vecchio Continente, infatti, ha guadagnato almeno 350 pip nei confronti del dollaro americano, passando da area 1,09 a 1,1280 circa. La moneta unica sembra così proiettata verso i top del 15 maggio scorso, posti appena sotto 1,1470 sul biglietto verde. La situazione dunque, per certi versi, torna a capovolgersi dopo il boom del biglietto verde verificatosi durante la scorsa settimana.
Il rally dell’euro è davvero notevole, ma non solo nei confronti della valuta a stelle e strisce. E’ boom anche contro yen, franco svizzero e sterlina. Tuttavia, secondo Gregg Gibbs, responsabile della strategia sui mercati dell’area Asia Pacific alla Royal Bank of Scotland (RBS), il boom della moneta unica è stato favorito da fattori contingenti e non è destinato a durare a lungo. Lo specialista ha identificato nel movimento rialzista dell’euro una serie di fattori tecnici di brevissimo periodo.
Secondo quanto affermato da Gregg, “l’inflazione più alta in Eurozona e i segnali di una soluzione della crisi greca hanno scatenato operazioni di short covering”, ovvero la ricopertura delle posizioni corte sull’euro aperte nei giorni scorsi. L’esperto si aspetta una settimana molto volatile per la divisa europea, che comunque continua a mostrare un calo del 18% sul dollaro su base annua. Il money manager di RBS ritiene che il cambio euro/dollaro tornerà a 1,05 entro fine 2015.