Al contrario, invece, sul dollaro pesa l’orientamento a riguardo adottato dalla Federal Reserve, che al contrario si è detta propensa a mantenere ancora bassi i tassi di interesse.
A rafforzare l’euro hanno contribuito anche i dati diffusi nelle ultime ore e che mostrano un forte incremento dei prezzi alla produzione nella zona euro. A gennaio, infatti, è stato registrato il tasso di crescita dell’inflazione più veloce degli ultimi 29 anni.
Nel frattempo il dollaro ha perso terreno oltre che nei confronti dell’euro anche verso le altre principali valute di riferimento, nonostante una parte degli esperti ritiene che la possibilità che il prezzo del petrolio freni la crescita globale spingerà gli investitori a puntare sul biglietto verde, considerato un porto sicuro nelle situazioni di tensione e di stress dei mercati.
Intorno alle 16:00 il cambio euro dollaro si attesta a 1,3854, il cambio euro sterlina a 0,8497, il cambio euro yen a 113,22, il cambio euro franco svizzero a 1,2786, il cambio euro dollaro canadese a 1,3472 e il cambio euro dollaro australiano a 1,3648.
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