L’effetto derivante dalle parole delle autorità cinesi è stato però ben presto vanificato dall’annuncio di Moody’s, che ha fatto sapere di aver messo in revisione il rating a lungo termine “A1” del Portogallo e quello a breve termine “Prime-1” per via di un possibile downgrade.
L’annuncio ha avuto come immediata conseguenza prima un calo dell’euro a quota 1,3119 e poi un incremento del credit default swap (Cds) a cinque anni sul debito pubblico portoghese a 490 punti base.
Nella nota attraverso cui è stata diffusa la notizia, tuttavia, Moody’s ha spiegato che a seguito dell’annunciata revisione è possibile che venga operato un downgrade di uno o due notch al massimo, ma che in ogni caso la solvibilità del paese non è messa in discussione.
A spiegare meglio questo punto è stato Anthony Thomas, vice presidente e capo analista di Moody’s per il Portogallo, secondo cui la decisione di mettere sotto revisione il rating è stata presa per via del probabile deterioramento dell’accessibilità del debito a medio termine e delle preoccupazioni circa la capacità dell’economia di resistere al risanamento dei conti pubblici, circostanze che potrebbero rendere le prospettive non più coerenti con un rating A1.