Il cross euro-dollaro (EUR/USD) si è reso protagonista di un rally al rialzo che ha condotto il cambio a nuovi massimi sopra quota 1.1000; il dollaro è entrato in una nuova fase di debolezza a causa dei dati deludenti sul costo del lavoro negli Stati Uniti.
L’indice del costo dell’occupazione è salito di un destagionalizzato 0.2% durante il secondo trimestre. Il market mover ha disatteso le prospettative per un rialzo dello 0.6%, facendo registrare il rialzo trimestrale più modesto dall’inizio delle rilevazioni nel 1982.
Il biglietto verde è sceso anche contro le altre monete principali. Il cambio euro-dollaro ha segnato un rialzo di più di 100 pips, conquistati in breve tempo, fino a segnare un massimo a quota 1,1081.
Sul fronte rialzista, la prossima resistenza chiave è a quota 1.1080 (massimo del 29 luglio), poi 1.1100 (livello psicologico) e 1.1130 (massimo del 27 luglio).
Sulle quote al ribasso, il primo supporto si attesta a 1.0920 (minimo del 31 luglio), 1.0893 (minimo del 30 luglio) e 1.0869 (minimo del 22 luglio).
L’euro è stato protagonista di una graduale ripresa dai minimi settimanali contro il biglietto nella mattinata europea di venerdì, con il cambio euro-dollaroEUR/USD in rialzo intorno a quota 1,0950, movimento in gran parte dovuto alla correzione sul dollaro USA dopo il rally di giovedì sulla scia del prodotto interno lordo degli Stati Uniti che ha incrementato le aspettative per un rialzo dei tassi di interesse nel mese di settembre.
Gli analisti spiegano quando è opportuno vendere sul cambio euro-dollaro e a quali quote in vista di un ribasso. Secondo Credit Suisse, il cambio euro-dollaro è sceso tra il ritracciamento del 50% della recente discesa e la media a 55 giorni a 1,1117/32.
Sotto quota 1,0925 potrebbe essere stabilito uno dei minimi più importanti per il cambio euro-dollaro a 1,0819/09. La resistenza a breve termine si è spostata a 1,1022. Sopra quota 1.1080/85 l’euro-dollaro potrebbe ritestare i livelli 1,1117/32.