Sono giorni convulsi per il mercato, per via delle notizie provenienti da Europa e Stati Uniti. Atene, Riga e Washington sono sicuramente i centri nevralgici che mantengono gli analisti con gli occhi incollati alle novità.
Sul mercato del Forex il tasso di cross euro/dollaro aveva messo in archivio un interessante rally intraday, che aveva riportato la quotazione quasi a 1,12. Tuttavia, nel corso delle ore la situazione è nuovamente tornata favorevole al biglietto verde che ha beneficiato del buon dato sull’occupazione negli Stati Uniti riguardante le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Il dato è stato inferiore alle attese (+10mila contro le 7mila attese), ma siamo comunque sui minimi degli ultimi 15 anni.
Il cambio euro/dollaro è così tornato a quotare appena sopra la soglia di 1,11, dopo che nella giornata di ieri i prezzi si erano attestati sui minimi a tre settimane in area 1,1060. La sensazione è che possa esserci un ulteriore ribasso fino al supporto chiave di area 1,10, considerando anche le tensioni riguardanti la Grecia (che secondo l’agenzia di rating Moody’s è sempre più a rischio default). Nella prima parte della seduta il dollaro aveva pagato la reazione negativa degli investitori alla pubblicazione dei verbali del Fomc, avvenuta ieri sera.
La FED ha lasciato intendere che non ci saranno incrementi a giugno, mentre la possibilità di un rialzo del costo del denaro a settembre appare comunque remota. Ormai gli investitori scontano un primo ritocco verso l’alto tra fine 2015 e inizio 2016. Ha deluso, poi, il dato relativo al PMI di Markit sull’attività manifatturiera negli Stati Uniti: a maggio l’indice è sceso a 53,8 punti dai 54,1 punti di aprile. Gli analisti finanziari si aspettavano un miglioramento a 54,5 punti.