Il cross euro-dollaro continua ad interessare particolarmente i trader e questa settimana ha toccato un punto veramente focale per capire la sua prossima direzione: a un passo dall’ampliamento del QE in Europa e con i brillanti dati macro statunitensi il risultato è lampante e EUR/USD sembra finalmente pronto alla fase successiva della sua caduta.
La settimana appena conclusasi ha letteralmente visto il forex impregnarsi di ottimi dati sull’economia statunitense e per il dollaro USA, fino al grande risultato dei Non-Farm Payrolls (NFP) di venerdì che hanno portato al tonfo delle altre valute. Cosa aspettarsi ora?
Le buone notizie per il dollaro sono iniziate già lunedì con l’indice PMI manufatturiero al di sopra delle attese e sono proseguite nel corso della settimana fino a coinvolgere tutti i settori dell’economia degli Stati Uniti: mercoledì è stata la volta del settore dei servizi e degli indici PMI composito e non manufatturiero. Ieri infine, con il primo venerdì del mese, è stato il giorno dei Non-Farm Payrolls (NFP): il dato statunitense sull’occupazione ha messo in luce i 271 mila posti di lavoro in più negli USA nell’ultimo mese, un risultato ben al di là di ogni attesa.
Mario Draghi ha espresso parole di soddisfazione riguardo il supporto che ilQuantitative Easing ha fornito all’economia dell’Eurozona nell’uscita dalla crisi economica e per raggiungere gli obiettivi di inflazione il presidente della BCE si è già dichiarato pronto al QE 2. Questo alimenta le vendite nel cambio EUR/USD, ma non è il solo motore della fase ribassista in corso: allo stesso tempo dati macroeconomici così incoraggianti per l’economia degli Stati Uniti rendono possibile un aumento del tasso d’interesse da parte della Federal Reserve già a dicembre.