Continua la fase di debolezza dell’euro, trascinata dal rallentamento dell’economia, ora certificata anche dalla BCE, nella conferenza post meeting di ieri. Draghi ha parlato comunque in termini non drammatici, visto che non si tratta di uno stop, ma di un rallentamento a cui si possono trovare numerosi fattori coincidenti, a partire dalla guerra commerciale tra Usa e Cina.
La moneta unica
L’euro comunque continua a scendere, per la seconda settimana consecutiva. La BCE comunque sosterrà l’economia europea con la conferma della politica monetaria che finora ha portato liquidità al vecchio continente e ha sostenuto il credito. Tassi al minimo storico dunque, ancora per il tempo necessario a far ripartire l’economia. Si parla di un rialzo solo per la fine dell’estate, se ci saranno dei miglioramenti. Altrimenti si continuerà fino al 2020. Draghi ha puntato il dito sulla Brexit e sul rallentamento, come fattori decisivi.
E proprio la situazione sulla Brexit sta portando la sterlina ai massimi storici, degli ultimi tre mesi. Le ultime notizie vedono il Partito unionista nordirlandese pronto a sostenere un nuovo deal della May, se si rispetteranno determinate condizioni. Oggi, la coppia GBP/USD si aggira attorno a 1,3079 dollari, in rialzo da 1,3064 di ieri. L’euro è a 1,1325 dollari.