Il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi intorno a 1,30, in attesa della pubblicazione del dato relativo all’indice IFO tedesco. Ieri euro scivola sotto 1,30 dopo Pmi tedesco deludente, con i prezzi che hanno toccato il minimo più basso delle ultime due settimane a 1,2972. Il cambio euro/dollaro, però, non ha approfondito il ribasso, nonostante iniziano a diventare sempre più insistenti le voci relative a un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Bce nella riunione di maggio.
A sostenere le quotazioni della moneta unica sono anche i forti acquisti sui bond governativi dell’eurozona, che hanno generato una sensibile discesa degli spread sovrani e tassi sempre più schiacciati (ieri nuovo minimo storico per il rendimento del decennale francesee per i titoli a tre mesi spagnoli). Con i titoli di stato area euro in “bull market”, la moneta unica riesce a evitare pesanti discese che sarebbero giustificate dai deboli fondamentali economici.
Da un punto di vista tecnico, dopo il crollo di ieri mattina (prezzi da 1,3080 a 1,30 in pochi minuti), si può riscontrare al momento una fase laterale di brevissimo periodo. La resistenza di area 1,3020 – 1,3030 ha finora resistito bene ai tentativi dei compratori di riportare i prezzi più in alto rispetto ai valori correnti, mentre il micro-supporto di 1,2985 sta impedendo una nuova discesa verso i minimi di ieri di area 1,2970.
In caso di ulteriore rimbalzo tecnico sopra 1,3030, i prezzi dovrebbero salire fino in area 1,3050 – 1,3060. Successivamente c’è una forte resistenza a 1,3080. In caso di ribasso, invece, i prezzi potrebbe allungare sotto 1,2970 puntando al supporto successivo di 1,2950 prima e di 1,2930 poi. Una nuova chiusura daily sotto 1,30 dovrebbe deteriorare ulteriormente il sentiment e aprire la strada a ribassi anche più consistenti nei prossimi giorni.